Scatole di cartone: come orientarsi nella scelta

A partire dal 1817, l’anno ufficiale della sua creazione, la scatola di cartone si è imposta come standard non solo per lo stoccaggio delle merci ma anche nella nostra vita quotidiana.

Si pensi ai cereali per la colazione, per esempio, che possiamo trovare nelle nostre case e che hanno contribuito alla diffusione capillare della scatola di cartone in tutto il mondo. In 200 anni non siamo stati in grado di trovare un’alternativa alla scatola di cartone non solo per i cereali ma per tutto il resto. Non tutte le scatole sono uguali però ed esistono tante possibilità di scelta, tanto che difficilmente chi è del settore utilizzerà il termine “scatola di cartone”.

Scatole di cartone ondulato: spedizione e traslochi.

Quando pensiamo alle scatole di cartone, quasi sempre pensiamo alle scatole di cartone ondulato di colore marroncino e spesse. Queste sono molto diffuse perché economiche e funzionali, perfette per stoccare merci, in casa o in magazzino, imballare le nostre cose prima di un trasloco e per le spedizioni di merce non troppo fragile. Il segreto di questo successo è dato dalla grammatura pesante e dallo spessore rinforzato, tutto ottenuto semplicemente lavorando la cellulosa. Anche se può sembrare che si tratti di semplice carta e che non si siano fatti passi avanti dal 1817 (o quasi), in realtà questi cartonati vengono testati e prodotti con tecniche sempre più sofisticate: test COBB per l’impermeabilità, test di capacità di compressione, di impilamento, resistenza alla perforazione e tanti altri strumenti con sigle improbabili per progettare materiali e forme sempre più performanti.

Scatole di cartoncino: packaging.

Cereali per la colazione – come abbiamo già visto – ma anche sigarette, medicinali, alimentari di ogni genere e molto altro: il cartoncino è un materiale polivalente ed estremamente affidabili, nonostante la grammatura ridotta rispetto al cartone. La facilità con cui si può stampare e personalizzare ha reso il cartoncino il packaging più diffuso per ogni prodotto commerciale per esigenze di branding ma anche qui ci sono differenze sostanziali, soprattutto legate agli ultimi sviluppi. Abbiamo il cartoncino laminato per contenere liquidi, in carta kraft (resistente ma grezza), il FBB (multistrato utilizzato per gli alimenti) e molto altro.

Carta, cartone e cartoncino.

La duttilità dei materiali derivati dalla lavorazione della cellulosa è tale che ad oggi, dopo più di 200 anni dalla prima applicazione commerciale/industriale, non siamo stati in grado di trovare soluzioni alternativa a lungo termine. Il tetrapak, un prodotto che è a base di cellulosa ma contiene anche alluminio e polietilene, si è imposto negli ultimi decenni ma è già entrato in crisi con la diffusione della pratica del riciclo e ora si sta riadattando cercando di eliminare le componenti non riciclabili e sviluppando prodotti derivati dal riciclo dei propri imballaggi. Neanche a dirlo, dopo la lavorazione, questi tetrapak tornano a essere cartoncino.

 

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