Calorie degli affettati: quali sono i più salutari da inserire nella dieta

Quali sono gli affettati più salutari? Alcuni sono più indicati di altri da aggiungere alla dieta, scopri la classica.

Tavoliere pieno di affettati
Calorie affettati (Canva) – lindiscreto.it

Il tacchino, il prosciutto, il roast beef o il salame, gli affettati sono tra gli alimenti più consumati, in quanto buoni e veloci. L’aggiunta di affettati al panino può rendere il pranzo gustoso e anche conveniente. Tuttavia mangiare salumi potrebbe non essere così salutare.

Indubbiamente hanno i loro vantaggi, sono comodi: non è necessario tagliarli o cucinarli. Basta comprare l’affettato preferito (confezionato o fresco che sia), metterlo in un panino o in un involucro e uscire di casa. I salumi sono, inoltre, ricchi di proteine, di vitamine e minerali importanti per la salute come ferro, zinco e vitamina B12.

Gli affettati più salutari da inserire nella dieta: dal più calorico al minore

Prosciutto cotto
Prosciutto cotto (Canva) – lindiscreto.it

Il rovescio della medaglia è che gli affettati sono ricchi di sodio e, alcuni, sono anche ricchi di grassi saturi, due elementi di cui bisogna fare particolare attenzione se si soffre di malattie cardiache o di pressione alta.

Non solo a livello di nutrienti, gli affettati si possono dimostrare molto calorici e quindi inadatti ad una dieta salutare. Facendo riferimento a 100 grammi di prodotto, infondo alla classica si può trovare l’amato salame, che nelle sue varietà parte da 350 fino a superare le 400 calorie. Intorno alle 300 calorie, invece, si possono trovare speck, mortadella di suino e pancetta. Al di sotto delle 300 calorie si possono trovare il prosciutto crudo e le sue qualità: il classico contiene 223.70 kcal, crudo magro 159 kcal, crudo magro San Daniele 136 kcal e crudo di Parma 267 kcal. A seguire si può trovare la bresaola 151 calorie, mentre ad aggiudicarsi il premio come affettato meno calorico è il prosciutto cotto con 132 kcal.

Non tutti gli affettati sono adatti ad una dieta sana e nutriente e si consiglia un’assunzione massima di 2 volte la settimana. Oltre ad essere calorici, possono favorire lo sviluppo di alcune malattie cardiache, cancro e diabete. Questo è legato a molti fattori, ma uno dei colpevoli è il sodio. Il sodio è circa il 400% in più, in media, nelle carni lavorate rispetto a quelle non lavorate. Troppo sodio può irrigidire i vasi sanguigni e stressare cuore e reni. Per questo vanno limitati, o scegliere con saggezza quelli da assumere.

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